CROCE BIANCA BRESCIA è lieta di presentare la mostra COM’È PROFONDO IL MA
di Carlo Baroni, Fabio Bix e Bonomo Faita.
A cura di Aida Biceri e Serena Uberti.
La mostra raccoglie le opere di tre artisti, tre sguardi diversi sul mondo, che ci portano a riflettere sulla diversità, sul dubbio, sulla coerenza e sui nostri punti fermi.
COM’È PROFONDO IL MA porta già nel titolo un’intuizione. Quanto è profondo il dubbio? Quanto è profonda l’idea che ognuno di noi si crea guardando un’opera? Quali profondità tocca l’arte, anche quando – nell’immediato – non ce ne accorgiamo? L’Arte muta e ridimensiona distanze e punti di vista, rompe e allarga schemi, rovescia pregiudizi e soprattutto interroga la complessità dei significati. Il tuo. Il mio.
Ci sono punti fermi e ci sono moltitudini, che spesso si annidano dietro un “ma”. Che siano poetici frammenti, macerie, o suggestioni che ci hanno formato e ci hanno aperto universi, ciò che ci forma è ciò che ci permette di rifletterci in quel che è fuori di noi, per riconoscere quel che è dentro. Spesso è proprio il “ma” a coniugare componenti anche contrastanti, che coabitano nella complessità.
Ed è proprio questo clima che la mostra “Com’è profondo il ma” vuole regalare ai visitatori. “Com’è profondo il ma”, che gioca così abilmente con com’è profondo il mare, a quali e a quante visioni e intuizioni diverse ci accompagnano le opere di tre artisti, tre sguardi diversi sul mondo?
Testo di Aida Biceri e Serena Uberti
Carlo Baroni dà forma ad architetture sospese che, da rovine di edifici militari, si fanno simboli di resilienza e rinnovo.
Fabio Bix torna alla parola – suo primo amore – e la fa esplodere: sia concettualmente che a livello formale.
Bonomo Faita crea, nell’interazione fra immagini lievi e stranianti, giocosi cortocircuiti di senso, rendendo visibile il possibile nascosto.